La celebrazione di un funerale con rito civile non richiede particolari requisiti. Per procedere con questa forma di esequie è infatti sufficiente la volontà dei famigliari del defunto, la quale generalmente viene comunicata direttamente all’impresa di onoranze funebri che provvede all’organizzazione del servizio.
La materia è regolata dal Decreto Presidenziale 285/90 e dal successivo DPR 14/97, i quali hanno introdotto alcuni requisiti minimi che i cimiteri comunali devono soddisfare. Tra questi requisiti, è indicato l’obbligo di rendere disponibili locali adeguati alla celebrazione di cerimonie di commiato non religiose. L’emissione dei regolamenti di dettaglio di Polizia Mortuaria è tuttavia competenze di Regioni e Comuni.
La Sala del Commiato
Purtroppo, nonostante la normativa sulla predisposizione delle Sale di Commiato risalga ad oltre vent’anni or sono, ancora oggi numerosi comuni non dispongono di una sala attrezzata per i funerali non religiosi.
Alcuni cimiteri sono tuttavia dotati di una Sala della Memoria. La destinazione originale di questi locali è quella di offrire la possibilità di raccogliersi davanti alle ceneri di un caro estinto, dopo l’avvenuta cremazione. In molti casi questi spazi possono adattarsi anche alla celebrazione di un funerale con rito civile.
In assenza di adeguati locali alternativi messi a disposizione dal comune di riferimento, la cerimonia può avere luogo nell’abitazione del defunto oppure in una sala riservata presso un albergo, meglio se affacciata ad un giardino attiguo così da offrire un ambiente consono al raccoglimento degli intervenuti.
Come si svolge il rito civile
A differenza delle funzioni religiose, la celebrazione di un funerale con rito civile non prevede il rispetto di alcuno schema predefinito, se non l’obbligo morale di soddisfare la volontà del defunto qualora egli abbia fornito opportune indicazioni quando era ancora in vita. In assenza di queste, è comunque possibile organizzare la cerimonia attraverso alcuni passaggi consolidati nella prassi comune.
Generalmente, dopo un discorso di benvenuto e di illustrazione delle fasi del rito, il celebrante spende alcune parole di riflessione sui concetti di vita e morte per favorire il coinvolgimento emotivo dei presenti.
Nella successiva fase dell’elogio, viene ricordata la figura del caro estinto attraverso un breve racconto dei passaggi più rappresentativi della sua vita. L’elogio funebre può essere intervallato da letture e momenti di raccoglimento accompagnati da una musica appropriata.
Nel corso del rito, e comunque nel rispetto di quanto concordato preventivamente con i famigliari, l’officiante può invitare i presenti ad intervenire per esprimere parole di cordoglio o ringraziamento nei confronti del defunto.
Il suggerimento è quello di prevedere una cerimonia che sia rappresentativa della vita e delle inclinazioni della persona scomparsa. La musica di accompagnamento, ad esempio, può essere scelta a ricordo delle sue passioni o interessi culturali.
La figura del celebrante
Il funerale con rito civile è officiato da un celebrante che si fa carico dell’orazione funebre e di guidare gli intervenuti attraverso i vari passaggi della cerimonia. Questo ruolo può essere anche ricoperto da un parente o da una persona di fiducia della famiglia.
Tuttavia questo compito richiede una certa presenza e compostezza che non sempre si rivela compatibile con il carico emotivo sopportato da chi è vicino alla persona scomparsa. Per questa ragione può essere preferibile ricorrere ad un officiante messo a disposizione dai servizi cimiteriali del comune di competenza oppure dall’agenzia di onoranze funebri, la quale certamente dispone di persone appositamente formate per questo tipo incarico.